Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34223 del 5 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:34223PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio, pur non essendo portato a compimento per circostanze fortuite, costituisce un reato di particolare gravità e pericolosità, che giustifica l'irrogazione di una pena detentiva significativa, anche in assenza di aggravanti specifiche. Tuttavia, il giudice, nel determinare la pena, deve attentamente valutare tutti i criteri di commisurazione previsti dall'ordinamento, come la capacità a delinquere dell'imputato, il grado di colpevolezza e le circostanze concrete del fatto, al fine di individuare la sanzione più adeguata al caso specifico, senza incorrere in contraddizioni o errori di diritto. Allo stesso modo, il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, pur non comportando necessariamente la prevalenza sulle eventuali aggravanti, richiede una motivazione puntuale e logica, che tenga conto di tutti gli elementi rilevanti ai sensi dell'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. BONITO F. Maria S. - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 994/2014 CORTE APPELLO di GENOVA, del 18/06/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/06/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ANIELLO Roberto che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.

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