Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44122 del 26 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:44122PEN

Massima

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La compatibilità dell'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991 con il reato di tentata estorsione di cui all'art. 629, comma 2, c.p. è stata più volte affermata dalla giurisprudenza di legittimità. Ciò in quanto l'addebito mosso all'indagato non è quello di partecipazione ad associazione mafiosa ex art. 416-bis c.p., bensì quello di tentata estorsione in concorso con un soggetto ritenuto appartenente ad associazione di tipo mafioso. Pertanto, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato di tentata estorsione aggravata dalla finalità di agevolare l'attività di un'associazione mafiosa, desunta dalle dichiarazioni delle parti offese e dall'osservazione diretta dei fatti da parte delle forze dell'ordine, legittima l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, a prescindere dalla contestazione del reato di cui all'art. 416-bis c.p. all'indagato. La compatibilità tra l'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991 e il delitto di estorsione, previsto dall'art. 629, comma 2, c.p., non è esclusa dalla mancata contestazione all'indagato del reato di associazione mafiosa, giacché l'addebito mosso è quello di tentata estorsione in concorso con un soggetto ritenuto appartenente ad associazione di tipo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ro. Gi. ;

avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli, emessa in data 4.3.2008;

letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in pubblica udienza la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

udita la requisitoria del P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Galati G., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Osserva in:

FATTO E DIRITTO

Con l'ordinanz…

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