Cassazione penale Sez. V sentenza n. 45537 del 9 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:45537PEN

Massima

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Il diritto di critica, quale causa di giustificazione del reato di diffamazione, postula il rigoroso accertamento della verità oggettiva dei fatti asseriti, non essendo sufficiente la mera probabilità o la carenza probatoria. Inoltre, le espressioni offensive della reputazione altrui, che esulano dalla mera critica e si configurano come vere e proprie contumelie, non possono essere scriminate dall'esimente del diritto di critica, in quanto lesive in sé del bene giuridico tutelato, a prescindere dall'accertamento della responsabilità amministrativa dell'antagonista. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare con rigore sia la verità oggettiva dei fatti asseriti, sia il carattere meramente critico, e non offensivo, delle espressioni utilizzate, al fine di escludere la responsabilità penale per diffamazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VA. CE. , N. IL (OMESSO);

2) ST. LU. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/04/2008 CORTE APPELLO di ANCONA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANDRELLI GIAN GIACOMO;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. GALATI Giovanni, che ha chiesto il rigetto.

IN FATTO

VA.Ce. ricorre a questa Corte, ai soli effetti civili,…

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