Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 657 del 2011

ECLI:IT:TARLAZ:2011:657SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie può essere annullato qualora, a seguito di una diversa valutazione da parte dell'ufficio tecnico competente, emerga che le opere sanzionate costituiscano in realtà attività edilizia libera, in quanto sostanzialmente corrispondenti alla struttura preesistente. In tali casi, il ricorso giurisdizionale avverso il provvedimento di demolizione deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, in considerazione del mutamento della valutazione dell'amministrazione, con conseguente compensazione delle spese di giudizio tra le parti. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie può essere annullato qualora l'amministrazione, a seguito di una nuova valutazione, ritenga che le opere sanzionate costituiscano in realtà attività edilizia libera, in quanto sostanzialmente corrispondenti alla struttura preesistente. In tali casi, il ricorso giurisdizionale avverso il provvedimento di demolizione deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, in considerazione del mutamento della valutazione dell'amministrazione, con conseguente compensazione delle spese di giudizio tra le parti. La massima giuridica si fonda sui seguenti elementi: 1) Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie può essere annullato. 2) L'annullamento può avvenire qualora l'amministrazione, a seguito di una nuova valutazione, ritenga che le opere sanzionate costituiscano in realtà attività edilizia libera. 3) Perché l'annullamento possa avvenire, è necessario che le opere sanzionate siano sostanzialmente corrispondenti alla struttura preesistente. 4) In tali casi, il ricorso giurisdizionale avverso il provvedimento di demolizione deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse. 5) La compensazione delle spese di giudizio tra le parti è la conseguenza della dichiarazione di improcedibilità del ricorso. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato. Essa esprime il principio di diritto fondamentale emergente dalla sentenza, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente e applicabile a casi analoghi.

Sentenza completa

N. 00139/2006
REG.RIC.

N. 00657/2011 REG.PROV.COLL.

N. 00139/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 139 del 2006, proposto da:
Società ARA ANUA a r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’Avv. Marco Perricone, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Monte Scenario, 98;

contro

Il Comune di Frascati, in persona del Sindaco
pro tempore
, costituito in giudizio, rappresentato e difeso dagli Avv.ti Caterina Albesano e Massimiliano Graziani, con domicilio
ex lege
in Roma, via Flaminia n. 189, presso la Segreteria del T.A.R. del Lazio, in assenza di elezione di domicilio in Roma;

per l’annullamento

dell’ordinanza…

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