Il vincolo paesaggistico istituito anteriormente alla realizzazione di un manufatto edilizio costituisce condizione ostativa insuperabile alla concessione della sanatoria edilizia ai sensi dell'art. 32 del d.l. n. 269/2003, convertito nella l. n. 326/2003 (c.d. "terzo condono"), non essendo necessaria l'acquisizione del parere dell'autorità preposta alla tutela del vincolo una volta accertata l'impossibilità di sanare l'abuso per la preesistenza del vincolo stesso. Pertanto, il diniego di condono è legittimo e l'ordine di demolizione del manufatto conseguente è provvedimento vincolato, non essendo rilevante la valutazione di compatibilità paesaggistica ai sensi dell'art. 146 del d.lgs. n. 42/2004, in quanto la sanatoria è esclusa in radice per la presenza del vincolo paesaggistico antecedente alla realizzazione dell'opera. Inoltre, il decorso del termine di 24 mesi previsto dalla legge regionale campana n. 10/2004 per la definizione della domanda di condono non comporta la formazione del silenzio-assenso, configurando solo un mero inadempimento dell'amministrazione comunale.