Il vincolo familiare non esclude la responsabilità penale per il reato di associazione per delinquere, qualora siano accertati elementi idonei a dimostrare la consapevole adesione dei singoli componenti al programma criminoso comune, come la stabile organizzazione, l'indeterminatezza del programma delittuoso, la disponibilità di mezzi e strumenti per la realizzazione degli obiettivi illeciti, nonché la concreta partecipazione di ciascuno alle attività criminose, anche attraverso specifici ruoli e compiti. La mera appartenenza al nucleo familiare, in assenza di tali elementi, non è sufficiente a configurare la responsabilità per il reato associativo, dovendo escludersi che l'affectio familiaris si sia automaticamente trasformata in societas scelerum. Tuttavia, i legami di parentela e affinità costituiscono indizi rilevanti ai fini della valutazione complessiva della consapevole adesione al sodalizio criminoso, in particolare quando il capo famiglia abbia assunto un ruolo direttivo e di coordinamento delle attività illecite, imponendo agli altri membri della famiglia la partecipazione alle stesse.