Tribunale Amministrativo Regionale Toscana - Firenze sentenza n. 146 del 2016

ECLI:IT:TARTOS:2016:146SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso presentato dalla società Nice Immobiliare S.r.l. contro la variante alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale del Comune di Firenze, ha affermato i seguenti principi giuridici: 1. Le scelte effettuate dall'amministrazione nell'adozione degli strumenti urbanistici costituiscono apprezzamenti di merito sottratti al sindacato di legittimità, se non inficiate da errori di fatto o da abnormi illogicità. La destinazione data alle singole aree non necessita di apposita motivazione, salvo che particolari situazioni non abbiano creato aspettative o affidamenti in favore di soggetti le cui posizioni appaiano meritevoli di specifiche considerazioni. 2. L'amministrazione conserva ampia discrezionalità nel modificare la destinazione urbanistica di un'area, anche in senso "peggiorativo" rispetto agli interessi del proprietario, in capo al quale è configurabile al più una generica aspettativa al mantenimento della destinazione urbanistica gradita o a una reformatio in melius, analoga a quella di ogni altro proprietario di aree. 3. L'esistenza di situazioni di aspettativa qualificata non costituisce una preclusione assoluta all'esercizio del potere di pianificazione territoriale, essendo lo ius variandi dell'amministrazione legittimo anche nei confronti di vincoli eventualmente assunti mediante atti convenzionali, purché adeguatamente motivato. 4. L'applicazione della disciplina urbanistica sopravvenuta ai procedimenti non definiti è il frutto di un meccanismo fisiologico, che risponde ai principi generali dell'azione amministrativa e alla ratio delle misure di salvaguardia previste dalla legislazione regionale, senza che sia necessaria una specifica disciplina transitoria. 5. Le scelte dell'amministrazione in materia di pianificazione urbanistica, come l'eliminazione della possibilità di incrementi volumetrici o l'introduzione di limiti di altezza e distanze, rientrano nella sua discrezionalità tecnica e non possono essere sindacate in sede giurisdizionale, ove non siano affette da errori di fatto o da abnormi illogicità. 6. La previsione di sottoporre gli interventi sugli edifici in classe 6 all'approvazione di uno strumento attuativo, anziché al semplice permesso di costruire, rientra nella facoltà riconosciuta ai Comuni dalla legge regionale di rimettere a uno strumento attuativo di livello inferiore la soluzione di problematiche specifiche. 7. L'esclusione della variante dalla valutazione integrata degli effetti territoriali, ambientali, sociali ed economici è legittima ove adeguatamente motivata dall'amministrazione, come avvenuto nella fattispecie, in ragione del carattere non impattante delle nuove previsioni.

Sentenza completa

N. 00461/2010
REG.RIC.

N. 00146/2016 REG.PROV.COLL.

N. 00461/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 461 del 2010, proposto da:
((omissis)) S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), presso il cui studio è elettivamente domiciliata in Firenze, ((omissis)) 26;

contro

Comune di Firenze, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Ufficio legale comunale In Firenze, Piazza della Signoria 1;
Provincia di Firenze, Regione Toscana;

per l'annullamento

della Variante alle Norme Tecniche d’Attuazione del vigente Piano Regolato…

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