Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2150 del 19 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:2150PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato si configura quando il contributo causale del concorrente, anche morale, si manifesta attraverso forme differenziate e atipiche della condotta criminosa, come l'istigazione, la determinazione all'esecuzione del delitto, l'agevolazione alla sua preparazione o consumazione, il rafforzamento del proposito criminoso di altro concorrente, la mera adesione, autorizzazione o approvazione per rimuovere ogni ostacolo alla realizzazione dello stesso. È sufficiente che il partecipe abbia posto in essere un comportamento esteriore idoneo ad arrecare un apprezzabile contributo alla commissione del reato, aumentando la possibilità della produzione dell'evento, senza che sia necessaria la convergenza psicologica sull'evento finale perseguito da un altro concorrente. Pertanto, il concorso morale si configura anche quando il contributo del partecipe si sia sostanziato nella fase preparatoria e organizzativa del reato, come nel caso di chi abbia fornito indicazioni e informazioni essenziali sui luoghi e sui tempi di esecuzione, scelto il momento opportuno, inviato una persona per agevolare l'ingresso dei rapinatori, pur senza partecipare materialmente all'esecuzione. In tali ipotesi, la responsabilità concorsuale sussiste a prescindere dall'effettiva realizzazione della condotta agevolatrice, essendo sufficiente che il partecipe abbia consapevolmente e volontariamente contribuito, anche solo in via morale, alla commissione del delitto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matil - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfre - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI - rel. Consigliere

Dott. PAZIENZA V. - Consigliere

Dott. MONACO Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/07/2018 della CORTE DI APPELLO DI ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Piero MESSINI D'AGOSTINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. SECCIA Domenico, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 5/7/2018 la Corte di appello d…

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