Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43509 del 25 novembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:43509PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si consuma quando la vittima, a seguito di una condotta coercitiva, è costretta a consegnare il denaro o altro bene richiesto dall'agente, a prescindere dal fatto che la polizia sia intervenuta immediatamente per arrestare il reo e restituire il bene alla vittima. La costrizione, infatti, attiene all'ambito oggettivo della fattispecie e non rileva che la vittima abbia agito per far intervenire le forze dell'ordine, essendo tale reazione una delle possibili modalità di reazione soggettiva della persona offesa allo stato di coercizione in cui versa. Inoltre, l'aggravante della commissione del fatto in più persone riunite sussiste quando i concorrenti agiscono in modo sinergico, con efficace contributo causale e compresenza, a prescindere dalla percezione da parte della vittima di una maggiore o minore intensità della minaccia proveniente da ciascuno di essi, in quanto la ratio dell'aggravamento non deriva necessariamente dalla maggiore costrizione esercitata simultaneamente sulla vittima, quanto piuttosto dalla maggiore potenzialità criminosa correlata all'oggettiva compresenza di più persone sul luogo del delitto e nella esecuzione dello stesso. Infine, il giudice di merito gode di ampio potere discrezionale nella valutazione delle circostanze attenuanti e aggravanti e nella determinazione della pena, censurabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - rel. Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/9/2019 della Corte d'appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PERROTTI Massimo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;
Udito il difensore della ricorrente, avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento dei…

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