Il potere di ordinanza contingibile e urgente del Sindaco, quale Ufficiale di Governo, ai sensi degli artt. 50 e 54 del D.Lgs. n. 267/2000, è subordinato alla sussistenza di una situazione di pericolo concreto, attuale e imminente per la pubblica incolumità, non altrimenti fronteggiabile con i normali strumenti amministrativi, che imponga l'adozione di misure straordinarie e temporanee. Tale potere, di carattere eccezionale e derogatorio, presuppone pertanto un'adeguata istruttoria e una congrua motivazione in ordine all'effettiva sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto, non potendo essere esercitato in assenza di un accertamento puntuale del rischio e della necessità di un intervento immediato. In particolare, ove l'ordinanza abbia ad oggetto la rimozione di materiali contenenti amianto, l'amministrazione è tenuta a verificare, sulla base delle prescrizioni del D.M. 6 settembre 1994, la concreta possibilità di dispersione delle fibre nell'ambiente e la conseguente necessità di un intervento urgente, non potendo limitarsi a una mera presunzione di pericolo derivante dalla sola presenza di tali materiali. Diversamente, il provvedimento è affetto da vizi di difetto di istruttoria e di motivazione, in violazione dei principi di proporzionalità, buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa.