La modifica della destinazione urbanistica di un'area da zona edificabile (C3) a verde agricolo (E1) da parte dell'autorità regionale in sede di approvazione definitiva del piano regolatore generale comunale è legittima quando risulta motivata dal rispetto della normativa vigente, dalla necessità di assicurare condizioni di concreta attuabilità delle previsioni di piano e dalla valutazione di fattori tecnici come la morfologia acclive del territorio, la presenza di vincoli e rischi idrogeologici, nonché il sovradimensionamento delle aree edificabili rispetto all'effettivo decremento demografico. L'esercizio di tale potere di modifica da parte dell'amministrazione regionale non eccede i limiti del sindacato di legittimità, ma costituisce un corretto esercizio delle competenze normativamente attribuite, finalizzato a garantire la conformità dello strumento urbanistico alle disposizioni di legge e la sua concreta attuabilità, senza che ciò comporti una violazione delle prerogative dell'ente locale nella definizione delle scelte di politica urbanistica.