Cassazione penale Sez. II sentenza n. 52799 del 13 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:52799PEN

Massima

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Il dolo nella truffa contrattuale si configura anche quando l'agente, pur essendo a conoscenza dello stato di dissesto dell'azienda oggetto della compravendita, induce il compratore a sottoscrivere il contratto attraverso artifizi e raggiri, senza che rilevi il fatto che il compratore non abbia successivamente promosso azioni legali contro l'imputato. Infatti, il profitto ingiusto derivante dalla truffa contrattuale sussiste nel mancato pagamento del prezzo pattuito, a prescindere dalla concreta possibilità di riscuotere tale somma, essendo sufficiente che il compratore sia stato indotto in errore sulla reale situazione economica dell'azienda. Pertanto, la buona fede dell'imputato non può essere desunta dal fatto che egli abbia utilizzato per errore un libretto di assegni intestato ad altri o che l'assegno consegnato al notaio sia stato immediatamente sostituito, atteso che tali circostanze non escludono la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, ovvero il dolo di indurre in errore il compratore. Inoltre, il giudice di merito non è tenuto a esaminare analiticamente tutte le deduzioni difensive, essendo sufficiente che, attraverso una valutazione complessiva delle risultanze processuali, spieghi in modo logico e adeguato le ragioni del proprio convincimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. ALMA ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/02/2015 della Corte di Appello di Genova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALMA ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FODARONI Giuseppina, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 23 febbraio 2015 la Cor…

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