Il diritto di accesso agli atti amministrativi, quale espressione del principio di trasparenza e buon andamento della pubblica amministrazione, deve essere riconosciuto e garantito anche in assenza di un provvedimento espresso di diniego, in applicazione della normativa di cui agli artt. 22, 23, 24 e 25 della L. n. 241/1990. L'interesse diretto, concreto e attuale del richiedente all'accesso può fondarsi su esigenze connesse alla prosecuzione di un rapporto contrattuale, come nel caso di clausole di un preliminare di vendita che rendano necessaria la conoscenza di determinati atti amministrativi. Pertanto, il giudice amministrativo, accertato il silenzio-inadempimento dell'amministrazione sull'istanza di accesso, è tenuto a riconoscere il diritto del richiedente all'acquisizione dei documenti richiesti e ad ordinarne l'esibizione immediata, senza che possano essere opposti dinieghi o limitazioni non adeguatamente motivati. Tale pronuncia si fonda sul principio di effettività della tutela giurisdizionale e sulla necessità di assicurare la piena attuazione del diritto di accesso, quale strumento di partecipazione e controllo dei cittadini sull'attività amministrativa.