Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il proprietario o detentore di un'area inquinata, anche se non direttamente responsabile della produzione dei rifiuti o dell'inquinamento, è comunque obbligato a porre in essere gli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale del sito, in attuazione del principio europeo "chi inquina paga". Tale obbligo grava sul proprietario o detentore in ragione della sua posizione di custodia e disponibilità giuridica del bene, a prescindere dall'elemento psicologico e dal nesso di causalità con l'originaria produzione dell'inquinamento. L'Amministrazione può pertanto imporre al proprietario o detentore, anche se non responsabile della contaminazione, l'esecuzione degli interventi necessari per la tutela dell'ambiente e della salute pubblica, salvo il diritto di rivalsa nei confronti del soggetto effettivamente responsabile. Tuttavia, l'Amministrazione è tenuta a svolgere un'adeguata istruttoria, basata su indagini complete e sistematiche, prima di imporre tali obblighi al proprietario o detentore, al fine di accertare con precisione il livello e la qualità dell'inquinamento, le sue cause e i soggetti responsabili, nonché le appropriate tecniche di disinquinamento da adottare. In caso di carenze istruttorie, gli atti amministrativi che impongono gli interventi di bonifica al proprietario o detentore possono essere ritenuti illegittimi, fermo restando il diritto di quest'ultimo al risarcimento del danno eventualmente subito.