Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30789 del 17 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:30789PEN

Massima

Il giudice, nel valutare l'applicazione di una misura cautelare personale, deve considerare la gravità delle condotte contestate, le modalità dell'azione delittuosa e l'assenza di giustificazioni plausibili da parte dell'indagato, anche in presenza di ammissioni di responsabilità, al fine di accertare la concreta pericolosità sociale dello stesso e l'inadeguatezza di misure meno afflittive. La valutazione di tali elementi, unitamente all'esclusione della sufficienza di misure alternative, costituisce una motivazione completa e immune da vizi logici o contraddizioni, che legittima l'applicazione della misura cautelare più grave richiesta dall'accusa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 17/05/2013 del Tribunale di Potenza;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. CESQUI Elisabetta che ha concluso per chiedendo l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Potenza con l…

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