Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Co. Tre. Co. s.r.l. avverso l'aggiudicazione definitiva dei lavori per il miglioramento del depuratore comunale, delle reti fognarie ed idriche al Consorzio Cooperative Costruzioni, ha dichiarato il ricorso improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse della ricorrente, in quanto quest'ultima ha depositato una dichiarazione di sopravvenuto difetto d'interesse a coltivare il gravame. Nonostante le censure inizialmente sollevate dalla ricorrente in merito alla presunta omessa esclusione dalla gara del Consorzio Cooperative Costruzioni e all'omessa verbalizzazione delle cautele adottate dalla stazione appaltante per garantire la segretezza della documentazione di gara, il Tribunale, all'esito della fase cautelare, ha respinto la domanda cautelare, rilevando che la stessa non appariva "prima facie" suscettibile di favorevole considerazione, alla luce delle controdeduzioni e della documentazione versata in atti dalle parti resistenti. Pertanto, il Tribunale, preso atto della dichiarazione di sopravvenuto difetto d'interesse della ricorrente, ha dichiarato il ricorso improcedibile, compensando integralmente le spese di lite tra le parti, in ragione della natura formale della decisione. La massima che può essere tratta dalla sentenza è la seguente: Il ricorso giurisdizionale diviene improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, qualora quest'ultima depositi una dichiarazione in tal senso, anche a seguito del rigetto della domanda cautelare, in considerazione del fatto che la stessa non appariva "prima facie" suscettibile di favorevole accoglimento, alla luce delle controdeduzioni e della documentazione prodotta dalle parti resistenti. In tali ipotesi, il giudice amministrativo può disporre la compensazione integrale delle spese di lite tra le parti, in ragione della natura formale della decisione.