La confisca di beni ai sensi dell'art. 240-bis c.p. può essere disposta quando sussistono i seguenti presupposti: 1) la condanna definitiva per reati di criminalità organizzata di cui agli artt. 416-bis e 513-bis c.p.; 2) la sproporzione tra il valore dei beni posseduti dal condannato o dai suoi familiari e i redditi dichiarati o l'attività economica svolta, tale da far ritenere che i beni siano il frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego; 3) l'assenza di prova contraria idonea a neutralizzare la presunzione di illecita accumulazione. L'onere di fornire tale prova contraria grava sul proprietario del bene, il quale deve dimostrare la provenienza lecita della provvista utilizzata per l'acquisto, anche attraverso la dimostrazione della disponibilità di redditi sufficienti nel periodo di riferimento. La valutazione circa la sussistenza di tali presupposti spetta al giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato e immune da vizi logici.