Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47998 del 19 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:47998PEN

Massima

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Il dolo omicidiario si configura quando la condotta dell'agente, alla stregua delle regole di comune esperienza, dimostri la consapevole accettazione anche solo dell'eventualità che dal suo comportamento possa derivare la morte del soggetto passivo. Ciò si verifica anche nel caso in cui l'agente, pur non avendo una specifica intenzione di uccidere, agisca con modalità tali da rendere concreta e prevedibile la possibilità dell'evento morte, accettandone il rischio. L'assenza di una volontà diretta ed esclusiva di cagionare la morte non esclude la configurabilità del dolo omicidiario, essendo sufficiente il dolo eventuale. Pertanto, il reato di omicidio volontario sussiste quando l'agente, pur non avendo una specifica intenzione di uccidere, agisca con modalità tali da rendere concreta e prevedibile la possibilità dell'evento morte, accettandone il rischio. Il numero e la violenza dei colpi inferti, nonché l'utilizzo di uno strumento atto a cagionare lesioni potenzialmente letali, sono elementi che, alla luce delle regole di comune esperienza, depongono per la sussistenza del dolo omicidiario, anche nella forma del dolo eventuale. L'accertamento della capacità di intendere e di volere dell'imputato costituisce una questione di fatto, che si sottrae al sindacato di legittimità se esaurientemente motivata, anche con il mero richiamo alle valutazioni delle perizie, se immune da vizi logici e conforme ai criteri scientifici di tipo clinico e valutativo. La valutazione circa l'applicazione o il diniego delle circostanze attenuanti generiche si configura come un giudizio di fatto, lasciato alla discrezionalità del giudice, il quale deve motivare la sua decisione nei soli limiti atti a far emergere, in misura sufficiente, l'avvenuta valutazione circa l'adeguamento della pena concretamente applicata rispetto alla gravità effettiva del reato e alla personalità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - rel. Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/01/2021 della CORTE ASSISE APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa LIUNI TERESA;
udito il Procuratore Generale, Dott.ssa MANUALI VALENTINA, la quale ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' di entrambi i ricorsi.
L'avvocato (OMISSIS) del foro di BRESCIA, in difesa di (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS), si associa alle conclusioni…

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