Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 11638 del 7 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:11638PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso può essere desunta non solo dallo status di appartenenza al sodalizio, ma anche dal ruolo dinamico e funzionale svolto dal soggetto nel perseguimento dei comuni fini criminosi, come dimostrato dal suo diretto coinvolgimento in condotte rientranti nel programma delittuoso del gruppo, dalla sua disponibilità ad agire per conto dell'organizzazione e dalla sua attiva partecipazione alla mutualità in favore dei sodali sottoposti a misure cautelari. Tali elementi, unitamente alla sussistenza della presunzione di pericolosità sociale e di adeguatezza della custodia cautelare in carcere prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per il reato di associazione mafiosa, giustificano l'applicazione della misura più grave, in assenza di elementi idonei a superare tale presunzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VILLONI Orlando - Presidente

Dott. GIORGI Maria S - Consigliere

Dott. BASSI A. - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/10/2019 del Tribunale di Potenza;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato;
udito il difensore, avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricors…

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