Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9946 del 5 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:9946PEN

Massima

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Il reato di minaccia non sussiste quando l'espressione proferita, pur essendo generica e indeterminata nel male minacciato, risulta inidonea a incutere nel destinatario un effettivo timore o a limitarne la libertà psichica, tenuto conto del contesto relazionale e della diversa maturità ed età dei soggetti coinvolti, anche in presenza di pregressi conflitti familiari. Il giudice, in tali casi, deve pronunciare sentenza di assoluzione per insussistenza del fatto, anziché dichiarare l'estinzione del reato per prescrizione, in applicazione dell'art. 129, comma 1, c.p.p., che impone di assolvere l'imputato quando risulta provata l'insussistenza del fatto addebitato. Tale principio si fonda sulla necessità di tutelare il diritto dell'imputato all'accertamento della verità sostanziale, evitando che la pronuncia di una sentenza meramente formale di proscioglimento per prescrizione possa pregiudicare ingiustamente la sua posizione. Pertanto, il giudice deve condurre un'attenta valutazione del contesto fattuale e relazionale in cui si è verificato l'episodio, al fine di accertare l'effettiva idoneità della condotta minacciosa a ledere la libertà psichica della persona offesa, tenendo conto della natura dei rapporti tra le parti, del tenore delle espressioni utilizzate, della loro concreta portata intimidatoria e della capacità di incutere timore nel destinatario. Solo ove tale valutazione conduca a ritenere la condotta inidonea a integrare il reato di minaccia, il giudice dovrà pronunciare sentenza di assoluzione per insussistenza del fatto, anziché dichiarare l'estinzione del reato per prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) - parte civile;
nel procedimento contro:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19.05.2016 del Tribunale di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FIDANZIA Andrea;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. MIGNOLO OLGA, che ha concluso per l'inammissibilita';
Udito il difensore di parte civile, avv. (OMISSIS);
La difesa…

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