Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4787 del 7 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:4787PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuità criminosa tra più reati non può essere riconosciuta sulla base della mera omogeneità delle condotte delittuose o della identità del trattamento sanzionatorio, ma richiede la dimostrazione di un unico disegno criminoso che abbia avvolto sin dall'inizio gli episodi giudicati, anche in assenza di un intervallo temporale significativo tra gli stessi. La mera allegazione di uno stato di tossicodipendenza non è di per sé sufficiente a giustificare il vincolo della continuazione, in assenza di una effettiva incidenza causale di tale condizione sulla determinazione criminosa. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi fattuali e probatori ai fini del riconoscimento della continuazione, la cui motivazione è sottratta al sindacato di legittimità salvo che non risulti manifestamente illogica o priva di adeguata giustificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 53/2011 CORTE APPELLO di BARI, del 17/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, dott. CEDRANGOLO Oscar, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte suprema, il quale ha concluso per la inammissibilita' del ricorso e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in fa…

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