Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48427 del 28 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48427PEN

Massima

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Il porto di armi od oggetti atti ad offendere senza giustificato motivo integra il reato di cui all'art. 4 della L. 110/1975, anche quando gli oggetti non siano stati utilizzati per commettere altri reati. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, non è tenuto a esaminare tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti, essendo sufficiente che faccia riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti. Il beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale, di cui all'art. 175 c.p., è rimesso alla discrezionalità del giudice di merito, il quale deve valutare il percorso di emenda e recupero morale e sociale del condannato. Tuttavia, tale valutazione non può prescindere dall'effettiva esistenza di precedenti penali, accertata sulla base della documentazione in atti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/10/2018 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FIORDALISI DOMENICO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore DE MASELLIS MARIELLA;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) e (OMISSIS) ricorrono avverso la sentenza della Co…

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