Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15271 del 28 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:15271PEN

Massima

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Il reato di minaccia grave commesso da un militare nei confronti di soggetti non militari, pur avendo una radice analoga quanto all'azione materiale, costituisce un fatto autonomo rispetto alle condotte lesive dell'onore e minacciose commesse dal medesimo militare nei confronti di altri militari, in quanto offende diversi soggetti passivi. Pertanto, il giudice comune non può attrarre la giurisdizione in relazione al procedimento militare pendente per i reati commessi nei confronti di militari, in quanto si tratta di fatti distinti e autonomi, ancorché connessi, che danno luogo a procedimenti giurisdizionali separati e indipendenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul conflitto di giurisdizione sollevato da:
GIUDICE DI PACE DI UDINE;
nei confronti di:
CORTE D'APPELLO DI ROMA - MILITARE;
con l'ordinanza n. 335/2014 GIUDICE DI PACE di UDINE, del 12/05/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAGI RAFFAELLO;
sentite le conclusioni del P.G. Dott. TAMPIERI Luca, che ha chiesto dichiararsi insussistente il conflitto.
IN FATTO E IN DIRITTO
1. Il Giudice di Pace di Udine con ordinanza emessa in data 12 maggio 2016 ha pr…

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