Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39139 del 23 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:39139PEN

Massima

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Il reato di truffa si configura quando l'agente, con artifizi o raggiri, induce in errore la persona offesa, facendole compiere un atto di disposizione patrimoniale a proprio vantaggio. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che l'agente abbia effettivamente conseguito un profitto, essendo sufficiente che l'azione fraudolenta sia stata idonea a determinare un danno patrimoniale nella vittima. Inoltre, la qualificazione giuridica del fatto non può essere modificata in sede di legittimità sulla base di una diversa valutazione degli elementi di fatto, in assenza di specifiche censure che dimostrino l'erroneità della ricostruzione operata dal giudice di merito. Pertanto, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo che quest'ultima risulti manifestamente illogica o viziata da errori di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1682/2009 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 24/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/06/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

(OMISSIS) ricorre per Cassazione avverso la sentenza 24.5.2012 …

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