Cassazione penale Sez. III sentenza n. 11596 del 20 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:11596PEN

Massima

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Il giudice della revisione, nel valutare l'ammissibilità dell'istanza, è tenuto a compiere una delibazione non superficiale, seppur sommaria, degli elementi addotti per capovolgere la precedente statuizione di colpevolezza, verificando in astratto la loro idoneità a dimostrare, ove eventualmente accertati, che il condannato debba essere prosciolto. Tale valutazione preliminare implica il confronto tra le prove nuove e quelle già acquisite, senza anticipare l'apprezzamento di merito, ma rilevando eventuali profili di non persuasività, incongruenza o non decisività delle allegazioni poste a fondamento dell'impugnazione straordinaria. La mancanza del requisito della novità della prova è assorbente e impone, già in sede rescindente, di dichiarare inammissibile la richiesta di revisione. Inoltre, ai fini dell'esito positivo del giudizio di revisione, la prova nuova deve condurre all'accertamento, in termini di ragionevole sicurezza, di un fatto la cui dimostrazione evidenzi come il compendio probatorio originario non sia più in grado di sostenere l'affermazione di penale responsabilità dell'imputato oltre ogni ragionevole dubbio. Ne consegue che la richiesta fondata sull'assunzione di prove prive di un contenuto definito, o connotate da carattere esplorativo in quanto volte ad un ulteriore approfondimento delle risultanze istruttorie già valutate, non può che apparire incompatibile con la natura del giudizio di revisione, e deve essere dichiarata inammissibile in sede di delibazione preliminare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. REYNAUD ((omissis)) - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Relatore

Dott. MAGRO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Ug.Tu., nato a B (F) il (Omissis)
avverso la sentenza del 14/4/2023 della Corte di appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto dichiarare inammissibile il ricorso;
udite le conclusioni del difensore del ricorrente, Avv. Fa. Be., che ha chiesto l'accoglimento del ricorso
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 14/4/2023, la Corte di appello di Ancona d…

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