La decadenza di una concessione demaniale marittima per omesso pagamento del canone può essere legittimamente dichiarata dall'amministrazione anche in assenza di una specifica previsione nel titolo concessorio circa il numero di rate il cui mancato pagamento comporta la decadenza, qualora l'inadempimento del concessionario sia di non scarsa importanza, come nel caso di un prolungato e significativo mancato versamento dei canoni. In tale ipotesi, l'amministrazione, dopo aver contestato l'inadempimento e assegnato un termine per il pagamento, può legittimamente procedere alla dichiarazione di decadenza e all'adozione dei conseguenti provvedimenti di sgombero, senza dover attendere l'esito del giudizio promosso dal concessionario avverso il provvedimento di decadenza, atteso che quest'ultimo costituisce un atto definitivo ed efficace. La mancata utilizzazione di parte dell'area demaniale concessa, ove non sia stata tempestivamente richiesta la revisione del canone, non incide sulla legittimità della dichiarazione di decadenza per omesso pagamento, né impone l'attivazione del procedimento di delimitazione dei confini demaniali di cui all'art. 32 del Codice della navigazione. Inoltre, la sospensione dei procedimenti amministrativi inerenti la decadenza delle concessioni demaniali prevista dall'art. 1, comma 484, della legge n. 208 del 2015 non trova applicazione quando il procedimento di decadenza si sia concluso prima della data di entrata in vigore della citata disposizione e la contestazione relativa ai criteri di calcolo del canone sia stata introdotta successivamente.