La revoca della patente di guida disposta dal Prefetto a seguito di condanna penale per reati di cui agli artt. 73 e 74 del d.P.R. n. 309/1990 non è automatica, ma richiede una valutazione in concreto degli effetti ostativi della condanna, tenendo conto dell'entità del reato, del tempo della sua commissione e di ogni altro elemento rilevante, in quanto l'art. 120, comma 2, del d.lgs. n. 285/1992, che prevedeva l'automatismo della revoca, è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale. L'Amministrazione, pertanto, è tenuta a riesaminare il caso concreto, valutando la sussistenza di effettivi effetti ostativi alla guida, in conformità ai principi enunciati dalla Corte Costituzionale, che ha ravvisato un ulteriore profilo di irragionevolezza nell'automatismo della revoca amministrativa rispetto alla discrezionalità del ritiro della patente da parte del giudice penale.