Il reato di associazione per delinquere sussiste quando vi sia una struttura organizzata finalizzata alla realizzazione di un programma criminoso comune, con predisposizione dei mezzi necessari al perseguimento di questo, con ripartizione di ruoli e un ripetuto modus operandi, anche se i singoli reati fine siano stati commessi in un arco temporale limitato. La valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione di condanna per il reato associativo rientra nella competenza esclusiva del giudice di merito, senza che il giudice di legittimità possa procedere a una rilettura degli stessi o all'adozione di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti e del relativo compendio probatorio. Il giudice di merito ha il potere discrezionale di determinare la pena, anche in relazione agli aumenti ed alle diminuzioni previsti per le circostanze aggravanti ed attenuanti, in aderenza ai principi enunciati negli articoli 132 e 133 c.p., senza che tale valutazione sia censurabile in cassazione, salvo che non sia frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico.