Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47314 del 14 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:47314PEN

Massima

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Il reato di diffamazione commesso mediante pubblicazione di contenuti offensivi e denigratori su un social network integra la fattispecie di cui all'art. 595, commi 1 e 3, c.p., la cui prescrizione decorre dalla data della condotta e non può essere rilevata d'ufficio dal giudice in caso di declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione, atteso che la sentenza impugnata diviene intangibile. La causa di non punibilità dello stato d'ira di cui all'art. 599, comma 2, c.p. richiede la sussistenza di una reale contiguità temporale tra il fatto ingiusto altrui e la reazione offensiva, non essendo sufficiente una mera vicinanza cronologica, dovendo escludersi che il fatto ingiusto diventi mero pretesto per un'aggressione alla sfera morale dell'offeso da consumare in tempi e modi ritenuti più favorevoli. Pertanto, la Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso avverso la sentenza di appello che aveva confermato la responsabilità penale dell'imputata per il reato di diffamazione, escludendo la sussistenza della causa di non punibilità dello stato d'ira, in ragione dell'assenza di una reale contiguità temporale tra la ricezione della lettera di messa in mora da parte della vittima e la pubblicazione del contenuto offensivo sui social.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. CARUSILLO Elena - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 09/04/2021 dalla Corte d'Appello di Perugia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott.ssa Elena Carusillo;
preso atto delle conclusioni del P.M., nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Nicola Lettieri, che ha concluso per l'annullamento in parte senza rinvio della sentenza per intervenuta prescrizione e il rigetto nel resto,…

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