Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9829 del 1 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:9829PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere, in quanto reato permanente, non cessa automaticamente con la detenzione dell'imputato, essendo necessaria la prova della cessazione del vincolo associativo o dell'intervento di una pronuncia giudiziale che costituisca una cesura temporale della condotta. La sentenza di condanna interrompe giuridicamente il reato associativo, per cui il segmento di condotta successivo è autonomamente valutabile ai fini della prescrizione, la quale decorre dalla data della sentenza di primo grado e non dalla detenzione dell'imputato. Analogamente, per i reati di bancarotta fraudolenta, il termine prescrizionale decorre dalla data di commissione del fatto più risalente e non dalla dichiarazione di fallimento, tenendo conto delle sospensioni intervenute nel giudizio di primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2817/2011 CORTE APPELLO di PALERMO, del 12/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/01/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'Angelo Giovanni che ha concluso per l'annullamento con rinvio;

Udito il difensore avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO…

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