Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4068 del 29 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:4068PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione nei confronti di un soggetto indiziato di appartenenza ad associazione di tipo mafioso, che si trovi da lungo tempo in stato di restrizione carceraria, deve essere svolto con particolare rigore e trovare riscontro in una puntuale motivazione sull'attualità della pericolosità sociale, in quanto la detenzione, per un congruo lasso di tempo, impone un esame approfondito degli indici sintomatici della persistenza della pericolosità, non potendosi presumere automaticamente la sua cessazione. Il giudice di merito è pertanto tenuto a verificare, attraverso un'adeguata motivazione, se il trattamento penitenziario abbia effettivamente esercitato un'azione rieducativa ed eliminato la pericolosità sociale del proposto, non potendosi applicare la misura di prevenzione in assenza di tale accertamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 56/2015 CORTE APPELLO di CATANIA, del 13/04/2015;
Letta la requisitoria in data 21/07/2015 del Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. GIALANELLA A., che ha concluso per l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
Con Decreto del 13 aprile 2015, la Corte di appello di Catania ha confermato il decreto in data 03/10/2014, con il quale il Tribunale di Catania aveva applicato a (OMISSIS) la misura di…

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