Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48364 del 20 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:48364PEN

Massima

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Il concorso esterno in associazione mafiosa, pur non integrando una partecipazione diretta al sodalizio criminale, determina comunque una presunzione di pericolosità sociale e di sussistenza delle esigenze cautelari, in ragione del contributo fornito per agevolare l'attività del gruppo mafioso. Tale presunzione, pur potendo essere superata attraverso una valutazione prognostica circa la reiterazione della condotta, non può essere agevolmente disattesa quando l'indagato abbia dimostrato un radicato e stabile inserimento negli interessi e nelle dinamiche della consorteria, avvalendosi di una posizione di privilegio e di una relazione continuativa con i vertici del clan. In tali casi, la valutazione del pericolo di reiterazione del reato deve ritenersi concretamente fondata su elementi oggettivi, senza che possano assumere rilievo determinante fattori di natura personale o familiare, come le condizioni di salute del coniuge, che devono comunque cedere il passo all'esigenza di cautela dettata dalla pericolosità sociale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1056/2013 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 27/02/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto annullamento con rinvio;

udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha illustrato il ricorso ne ha chiesto l'accoglimento.

RITENUTO IN FATTO

1. Avverso provvedimento di cui in epigrafe propone ricorso, t…

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