Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 24548 del 20 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24548PEN

Massima

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Il possesso di una quantità di sostanza stupefacente, anche se modesta, accompagnato da elementi oggettivi e soggettivi che ne escludano la destinazione al solo uso personale, integra il reato di detenzione ai fini di spaccio, senza che sia necessaria la prova dell'effettiva cessione. Il giudice di merito, nel valutare la destinazione d'uso della droga, deve considerare tutte le circostanze del caso concreto, come la quantità e il grado di purezza della sostanza, le modalità del possesso, la condizione personale e la capacità economica del soggetto, nonché eventuali dichiarazioni di terzi. Tali elementi, se adeguatamente motivati, sono sindacabili in sede di legittimità solo per manifesta illogicità o mancanza. La recidiva, pur non avendo carattere obbligatorio dopo le modifiche legislative, può essere ritenuta dal giudice quando il nuovo reato sia espressione di una maggiore colpevolezza e pericolosità del reo, in relazione alla natura e al tempo di commissione dei precedenti. Inoltre, il reato continuato richiede l'accertamento dell'unicità del disegno criminoso, che non può desumersi dalla sola tendenza a commettere reati della stessa specie, ma deve emergere da elementi concreti, come la vicinanza temporale e l'assenza di interruzioni significative tra i diversi episodi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesco - Presidente

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LU. PI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1044/2010 CORTE APPELLO di BARI, del 10/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PATRIZIA PICCIALLI;

udito il P.G. in persona del Dott. GIALANELLA Antonio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

LU. Pi. ricorre avverso la sentenza di cui in epigrafe che, confermando q…

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