Cassazione penale Sez. III sentenza n. 3256 del 26 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:3256PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti può essere attribuita anche a colui che, pur non essendo il diretto detentore della droga, abbia svolto un ruolo determinante nell'organizzazione e realizzazione del traffico illecito, contribuendo in modo essenziale all'approvvigionamento e alla distribuzione della sostanza, anche se la materiale detenzione sia stata effettuata da un altro concorrente. Ciò in quanto il reato di cui all'art. 73 d.P.R. n. 309/1990 è configurabile anche a titolo di concorso morale o istigazione, a prescindere dalla materiale disponibilità della droga, quando il contributo del concorrente sia stato determinante per la realizzazione del fatto. Pertanto, il giudice di merito può riconoscere la responsabilità penale del concorrente non materiale detentore, sulla base di una valutazione complessiva degli elementi di prova, anche indiziari, che dimostrino il suo ruolo essenziale nell'organizzazione e realizzazione del traffico illecito, come il finanziamento del viaggio finalizzato all'approvvigionamento della droga, l'accompagnamento del materiale detentore, la suddivisione dei compiti e dei rischi, nonché la destinazione della sostanza stupefacente a terzi. Tali elementi, pur in assenza della materiale detenzione, possono integrare il concorso nel reato di cui all'art. 73 d.P.R. n. 309/1990, con conseguente applicazione della relativa sanzione penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LUPO Ernesto - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - rel. Consigliere

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SI. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 229/2006 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 09/01/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/12/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORDOVA AGOSTINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSSO

Fi. Er. e Si. An. erano stati condannati dal Tribunale di Bologna il 25.5.…

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