Consiglio di Stato sentenza n. 125 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:125SENT

Massima

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L'annullamento giurisdizionale di un provvedimento amministrativo non comporta automaticamente la responsabilità civile dell'amministrazione che lo ha adottato. Ai fini della configurabilità della responsabilità aquiliana della pubblica amministrazione per danni, è necessario che l'adozione e l'esecuzione dell'atto illegittimo siano avvenute in violazione delle regole di imparzialità, correttezza e buona amministrazione, tali da integrare un comportamento colposo. Pertanto, il mero annullamento del provvedimento non è sufficiente, essendo altresì richiesta la prova della colpa dell'amministrazione, che non può ritenersi sussistente quando l'ente abbia agito nel rispetto dei principi di ordinaria amministrazione, sulla base di specifiche segnalazioni di organi competenti e adottando tempestivi provvedimenti di sospensione dell'efficacia del provvedimento illegittimo. In tali ipotesi, l'errore dell'amministrazione può essere considerato scusabile, escludendo la sua responsabilità per danni. La valutazione della condotta dell'amministrazione deve essere effettuata complessivamente, tenendo conto di tutte le circostanze del caso concreto, senza limitarsi al solo dato formale dell'annullamento del provvedimento. Inoltre, il danno lamentato dal privato deve essere conseguenza diretta e immediata dell'atto illegittimo, non potendo ricomprendere pregiudizi derivanti da fattori estranei all'azione amministrativa, come la chiusura dell'esercizio per lavori di ammodernamento e ampliamento.

Sentenza completa

N. 01385/2007
REG.RIC.

N. 00125/2016REG.PROV.COLL.

N. 01385/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1385 del 2007, proposto dalla ditta Gross Market Maietta s.r.l., in persona del legale rappresentante, rappresentata e difesa dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in Roma, Via dei Due Macelli n. 66;

contro

Comune di Atripalda, in persona del sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, viale Eritrea n. 91;

per la riforma

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