Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10609 del 8 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:10609PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione all'associazione mafiosa può essere desunta da una valutazione unitaria e convergente di plurimi elementi indiziari, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia attendibili e riscontrate da elementi esterni, nonché le conversazioni intercettate che rivelino il coinvolgimento dell'indagato nelle dinamiche interne dell'associazione e il suo ruolo di interlocutore privilegiato dei vertici del sodalizio criminale. In tale contesto, non assume rilievo decisivo né l'eventuale mancato raggiungimento di posizioni apicali nell'organizzazione, né l'assenza di specifiche condotte illecite accertate, atteso che la partecipazione all'associazione mafiosa si realizza attraverso un contributo organico e sistematico alle attività del gruppo, anche in settori economici apparentemente leciti ma asserviti agli interessi dell'associazione. Pertanto, il giudizio di gravità indiziaria sulla partecipazione all'associazione mafiosa non può essere inficiato da una lettura parcellizzata e scomposta degli elementi probatori, essendo necessaria una valutazione complessiva e coordinata degli stessi, volta a verificare la loro idoneità a superare eventuali incertezze o ambiguità derivanti dall'esame isolato dei singoli indizi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/11/2017 del TRIBUNALE DI PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa GIORDANO EMILIA ANNA;
sentite le conclusioni del P.G. Dott.ssa PICARDI ANTONIETTA che conclude per il rigetto del ricorso;
udito il difensore del ricorrente, avvocato (OMISSIS) del foro di TERMINI IMERESE, che insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Palermo, con il provvedimento indicato in epigrafe…

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