Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15309 del 3 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:15309PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274 c.p.p., lett. c), può essere desunto dalla gravità e modalità di commissione del fatto, dalla personalità violenta dell'indagato, dalla mancata presa di distanza dai fatti e dal rifiuto di riconoscere circostanze oggettive accertate, senza che sia necessaria un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di misure meno afflittive, essendo sufficiente che il giudice indichi, con argomentazioni logico-giuridiche, gli elementi specifici che rendono la custodia in carcere la misura più adeguata per impedire la prosecuzione dell'attività criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. IASILLO Adria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato (OMISSIS), quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Bologna, in data 09/07/2012;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Adriano Iasillo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Antonio Gialanella, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 15.06.2012, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunal…

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