Cassazione penale Sez. I sentenza n. 44662 del 20 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:44662PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione ex art. 81 c.p. tra reati associativi e reati fine non è automatica, ma richiede la dimostrazione di un preventivo, non generico ed unitario disegno criminoso che tenga avvinti tutti i reati, essendo necessario che i reati fine siano stati già programmati con sufficiente concretezza al momento della costituzione dell'associazione. Pertanto, la mera appartenenza dell'imputato a un'associazione di tipo mafioso non è di per sé sufficiente a riconoscere la continuazione tra i reati associativi e quelli fine, dovendosi valutare caso per caso la sussistenza di tale nesso teleologico sulla base di elementi concreti, come la vicinanza temporale e la connessione circostanziale tra i diversi reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AG. SI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 137/2008 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 06/10/2008;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

lette le conclusioni del PG Dott. Ciampoli Luigi che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1. Con ordinanza in data 06.10.2008 la Corte d'appello di Catanzaro, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza di …

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