Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7467 del 25 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:7467PEN

Massima

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Il reato di tentata estorsione si differenzia dal reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni in relazione all'elemento psicologico del dolo specifico, che deve essere accertato secondo le ordinarie regole probatorie. Mentre il reato di estorsione richiede il dolo specifico di perseguire un ingiusto profitto per sé o per altri, il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni sussiste quando l'agente agisce nella ragionevole, anche se non esatta, convinzione di esercitare un proprio diritto. Ai fini della distinzione, rileva il fatto che eventuali terzi concorrenti abbiano perseguito anche o soltanto l'interesse del creditore, senza alcun proprio interesse ulteriore. Pertanto, il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni è configurabile anche in presenza di condotte di terzi che abbiano coadiuvato il titolare del diritto preteso, purché abbiano agito senza perseguire un proprio interesse, ma solo quello del creditore, nei limiti in cui il diritto sarebbe stato in astratto tutelabile in via giudiziale. Viceversa, il concorso di terzi che perseguano anche un proprio interesse determina la configurabilità del reato di estorsione. L'accertamento dell'elemento psicologico, che costituisce il criterio discretivo tra le due fattispecie, deve essere condotto attraverso un'attenta valutazione di tutte le circostanze del caso concreto, senza limitarsi alle sole modalità oggettive della condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. BORSELLINO M. - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di appello di Caltanissetta dell'11 febbraio 2019;
udita la relazione svolta dal Consigliere BORSELLINO MARIA DANIELA;
lette le conclusioni del Procuratore Generale TAMPIERI Luca che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con il provvedimento impugnato la Corte di appello di Caltanissetta, parzialmente riformando la sentenza emessa dal Tribunale di Gela il 29 marzo 2017…

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