Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37326 del 13 ottobre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:37326PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nell'interpretare il giudicato penale, ha il potere-dovere di ricavare dalla sentenza irrevocabile tutti gli elementi, anche non chiaramente espressi, che siano necessari per le finalità esecutive. Pertanto, in sede esecutiva, non è consentito modificare la data del commesso reato accertata nel giudizio di cognizione con sentenza passata in giudicato, salvo il caso in cui l'epoca di consumazione del reato non sia indicata in modo preciso e con ben definiti riferimenti fattuali nel capo di imputazione. Ciò vale anche per i reati di partecipazione ad associazione di stampo mafioso, la cui connotazione tipica come condotta perdurante nel tempo per la stabilità del vincolo tra affiliati è pur sempre oggetto di presunzione relativa, superabile attraverso la verifica in concreto di elementi fattuali, come la collaborazione con la giustizia o l'estromissione del singolo partecipe. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel determinare la data di cessazione della partecipazione al reato associativo, deve attenersi alle valutazioni contenute nella decisione di merito, potendo integrare il giudicato solo con elementi fattuali, desumibili dalla motivazione della sentenza o dagli atti del procedimento, che siano rilevanti ai fini della decisione esecutiva, come la percezione continuativa di uno stipendio da parte del familiare del condannato detenuto, quale indice della persistenza del vincolo associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. ALIFFI Frances - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 08/02/2021 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO ALIFFI;
lette le conclusioni del PG, STEFANO TOCCI, che ha chiesto rigettarsi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe la Corte di appello di Napoli, pronunciando quale giudice dell'esecuzione, ha rigettato l'istanza, proposta nell'interesse di (OMISSIS), volta ad ottenere, ai fini dell'applicazione della…

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