Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3710 del 29 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:3710PEN

Massima

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Il comportamento persecutorio e minaccioso nei confronti dell'ex coniuge, reiterato nel tempo e tale da ingenerare nella vittima uno stato di timore e da modificare le sue abitudini di vita, integra il reato di atti persecutori, anche in assenza di una prova certa della potenzialità offensiva dell'arma utilizzata, quando le dichiarazioni convergenti della persona offesa e di un familiare siano ritenute attendibili dal giudice di merito sulla base di una motivazione logica e priva di manifeste aporie. La pena inflitta, non lontana dal minimo edittale e con un contenuto aumento per la continuazione, è ritenuta congrua al disvalore della condotta tenuta dall'imputato, anche in considerazione del benevolo riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/07/2018 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ENRICO VITTORIO STANISLAO SCARLINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore DR. EPIDENDIO TOMASO, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 12 luglio 2018, la Corte di appello di Catanzaro confermava la sentenza d…

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