Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35918 del 15 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:35918PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) si configura quando la condotta dell'agente, caratterizzata da minacce, molestie e comportamenti vessatori reiterati, è idonea a cagionare nella vittima uno stato di grave e perdurante turbamento, paura per la propria incolumità o per quella di persone a lei vicine, nonché un fondato timore per la sicurezza del proprio patrimonio. La prova dell'evento del reato, ovvero dello stato di paura e di grave turbamento della vittima, può essere desunta dalle sue dichiarazioni, anche in assenza di una formale querela, purché tali dichiarazioni risultino coerenti e attendibili nel complessivo quadro probatorio. L'eventuale mancata assistenza di un interprete nella raccolta della querela da parte di una persona offesa alloglotta non determina l'inutilizzabilità della stessa, in quanto tale vizio, ove rilevante, può essere eccepito solo dalla parte lesa e non dall'imputato, difettando in capo a quest'ultimo l'interesse all'osservanza della relativa disciplina. Ai fini della determinazione della pena per il reato di atti persecutori, il breve arco temporale di realizzazione delle condotte può essere valutato come circostanza attenuante, da bilanciare con le eventuali aggravanti, senza che ciò incida sulla configurabilità del reato. Tuttavia, l'applicazione di una circostanza aggravante, come quella prevista dall'art. 612-bis, comma 2, c.p., non può essere sottratta al giudizio di bilanciamento con le circostanze attenuanti, dovendosi procedere alla rideterminazione della pena base in applicazione del più favorevole regime di cui all'art. 69 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICHELI Paolo - Presidente

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. MOROSINI E. - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/10/2019 della CORTE di APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la se…

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