La circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 9, c.p. non può essere applicata al reato di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale, in quanto la fattispecie è già autonomamente prevista e sanzionata dagli artt. 476 e 479 c.p. L'esclusione di tale aggravante, disposta dalla Corte di Cassazione con riferimento al reato di cui all'art. 479 c.p., deve essere estesa anche al reato di falso per soppressione di cui all'art. 490 c.p., in quanto entrambe le fattispecie sono accomunate dalla medesima ratio legis di tutela del corretto esercizio della funzione pubblica. Pertanto, il giudice di rinvio è vincolato a escludere la circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 9, c.p. anche in relazione al reato di cui all'art. 490 c.p., non potendo applicare un trattamento sanzionatorio più grave rispetto a quello indicato dalla Corte di Cassazione. La sentenza definitiva, per le parti non annullate, acquista autorità di giudicato, essendo irrilevante l'assenza nel dispositivo della declaratoria espressa dell'intervenuto passaggio in giudicato.