Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26825 del 25 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:26825PEN

Massima

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Il giudice di legittimità non può sindacare la valutazione della prova effettuata dal giudice di merito, purché essa sia sorretta da motivazione congrua e logicamente coerente, essendo tale valutazione riservata in via esclusiva al giudice di fatto, il quale è tenuto a prendere in esame tutte le deduzioni difensive e a pervenire alla decisione attraverso un esame completo ed approfondito delle risultanze processuali. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando le censure attengono alla valutazione della prova, senza che sia ravvisabile un vizio di motivazione manifesto o illogicità della stessa, comportando la declaratoria di inammissibilità la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, salvo che non ricorrano particolari ragioni per escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1173/2011 CORTE APPELLO di CATANIA, del 31/10/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/06/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTONDO VINCENZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VIOLA ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. (OMISSIS) impugna per cassazione la sentenza in epigrafe …

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