Cassazione penale Sez. III sentenza n. 31002 del 20 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:31002PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato e il pericolo che la libera disponibilità dei beni possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato o agevolare la commissione di altri reati. Il giudice deve valutare la sussistenza di tali presupposti in modo rigoroso e motivato, tenendo conto della posizione e del ruolo del soggetto nei cui confronti è disposto il sequestro, nonché dei rapporti di parentela o di affari con altri soggetti coinvolti, al fine di accertare l'effettiva riconducibilità dei beni all'indagato e la loro eventuale origine illecita o sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati. Il sequestro preventivo rappresenta una misura cautelare reale di carattere eccezionale, che incide sul diritto di proprietà e di iniziativa economica, e pertanto deve essere applicato con rigore e proporzionalità, evitando di estenderlo a beni e attività che non presentano un nesso di pertinenzialità con l'ipotesi di reato contestata. Il giudice deve altresì verificare l'adeguatezza e la necessità della misura cautelare, in relazione alle esigenze cautelari da soddisfare, evitando di disporre il sequestro di beni che risultino estranei all'attività illecita contestata o comunque non riconducibili all'indagato. Il rispetto di tali principi è essenziale per assicurare un corretto bilanciamento tra le esigenze di tutela della collettività e la salvaguardia dei diritti individuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. DE MASI Oronzo - Consigliere

Dott. MOCCI Mauro - rel. Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13 agosto 2015 del Tribunale di Reggio Calabria, Sez. riesame;
visti gli atti, i provvedimenti impugnati e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MOCCI Mauro;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. POLICASTRO Aldo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 13 …

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