Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso proposto dai ricorrenti per il risarcimento dei danni subiti in ragione di un provvedimento edilizio illegittimo, afferma che la responsabilità dell'amministrazione per danno da provvedimento illegittimo rientra nello schema della responsabilità extracontrattuale disciplinata dall'art. 2043 c.c. e che, pertanto, per accedere a tale tutela, è necessario che l'interesse legittimo sia stato leso da un provvedimento (o da comportamento) illegittimo dell'amministrazione reso nell'esplicazione (o nell'inerzia) di una funzione pubblica, e che la lesione incida sul bene della vita finale, che funge da sostrato materiale dell'interesse legittimo. La sentenza afferma inoltre che, nell'ambito dell'azione risarcitoria innanzi al giudice amministrativo, vige il principio generale dell'onere della prova ex artt. 2697 c.c. e 115 c.p.c., per cui grava sul ricorrente l'onere di dimostrare la sussistenza di tutti i presupposti della domanda al fine di ottenere il riconoscimento di una responsabilità dell'amministrazione per danni derivanti dall'illegittimo od omesso svolgimento dell'attività amministrativa. In particolare, il Tribunale ritiene che, nel caso di specie, non possa ravvisarsi la colpa dell'apparato amministrativo, in quanto l'Amministrazione aveva tenuto conto dei pareri istruttori della Commissione locale per il paesaggio e del settore tecnico del Comune, nonché dell'autorizzazione sismica del Genio Civile e del parere della Soprintendenza, ritenendo che la disciplina del PTP prevalesse su quella del PRG e consentisse nuove costruzioni con altezza alla gronda pari a quella media degli edifici esistenti al contorno. Pertanto, la responsabilità dell'Amministrazione deve essere esclusa, in quanto l'errore commesso non può considerarsi macroscopico ed evidente, ma piuttosto un errore scusabile per la complessità della situazione di fatto e l'incertezza del quadro normativo di riferimento.