Il tentativo di omicidio, integrato dall'utilizzo di un'arma idonea a cagionare la morte, dalla pluralità di colpi inferti alla vittima in parti vitali del corpo e dalla reiterazione degli stessi, nonché dalla confessione dell'imputato circa l'intento omicidiario, sussiste anche qualora l'evento letale non si sia verificato per la tempestività dei soccorsi. La rapina impropria aggravata dall'uso dell'arma è configurabile quando l'imputato, dopo essersi impossessato del telefono cellulare della vittima, utilizza violenza e minaccia nei suoi confronti per impedirne la restituzione, a prescindere dalla spontaneità della consegna del bene da parte della persona offesa. La circostanza attenuante della provocazione non è applicabile quando le condotte offensive risultino reciproche, in un contesto di sfida, e le condizioni psichiche di alterazione siano già state riconosciute con l'applicazione dell'attenuante della semi-infermità mentale, non potendosi attribuire alle medesime ulteriori effetti di attenuazione del disvalore complessivo del fatto.