Cassazione penale Sez. III sentenza n. 27459 del 15 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:27459PEN

Massima

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Il rapporto di affidamento, quale elemento costitutivo del reato di atti sessuali con minorenne di età compresa tra i quattordici ed i sedici anni ai sensi dell'art. 609-quater, comma 1, n. 2, c.p., deve sussistere e porsi in correlazione con gli abusi sessuali contestati, non essendo sufficiente la mera temporaneità o occasionalità di tale relazione. Pertanto, i giudici di merito, nel valutare la sussistenza di tale rapporto, devono verificarne la riconducibilità al momento di tutti gli episodi di abuso, senza limitarsi ad una motivazione apodittica o erronea sotto il profilo giuridico. Inoltre, l'eventuale cessazione del rapporto di affidamento prima del compimento di alcuni degli atti sessuali contestati esclude la configurabilità del reato per tali condotte, essendo necessario che il vincolo fiduciario perduri per l'intero arco temporale in cui si realizzano gli abusi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. MAGRO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
nel procedimento a carico del medesimo;
avverso la sentenza del 16/06/2021 della corte di appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis)); lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore della parte civile, avv.to (OMISSIS), che ha deposit…

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