Il diniego di rilascio della patente di guida, disposto ai sensi dell'art. 120, comma 1, del d.lgs. n. 285/1992 per insussistenza dei requisiti morali, è soggetto alla giurisdizione del giudice amministrativo, mentre la revoca della patente di guida, prevista dal successivo comma 3 della medesima disposizione, rientra nella competenza del giudice ordinario. Decorso il triennio dalla revoca, l'amministrazione, a fronte di un'istanza di rilascio del nulla osta per una nuova patente di guida, deve compiere una nuova valutazione discrezionale, calibrata sulle motivazioni prospettate dall'istante e volta a verificarne la meritevolezza con riguardo ad eventuali esigenze collegate all'attività lavorativa o alle condizioni di salute, senza essere necessariamente condizionata dalla riabilitazione penale del richiedente. Il termine decadenziale per l'impugnazione del provvedimento di diniego di rilascio della patente di guida decorre dalla piena conoscenza dello stesso, che può essere integrata anche dalla ricezione della comunicazione di trasmissione del provvedimento, sottoscritta per ricevuta dal destinatario o da un suo delegato.