Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12579 del 19 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:12579PEN

Massima

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Il dolo nella truffa si configura quando l'agente, con artifizi o raggiri, induce in errore la persona offesa, rappresentandosi l'evento dell'ingiusto profitto e del correlativo danno patrimoniale altrui, a prescindere dalla concreta realizzazione di tale evento. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di truffa, è sufficiente che l'agente abbia agito con coscienza e volontà di porre in essere la condotta ingannatoria, essendo irrilevanti eventuali circostanze sopravvenute che abbiano impedito il conseguimento dell'ingiusto profitto o che abbiano determinato un danno di minore entità rispetto a quello inizialmente rappresentato. Inoltre, l'aggravante della rilevante gravità del danno patrimoniale di cui all'art. 61, n. 7, c.p. può essere riconosciuta anche quando il danno subito dalle singole persone offese, pur non essendo di ingente entità in termini assoluti, risulti rilevante in relazione alle loro condizioni economiche e patrimoniali, avuto riguardo alla destinazione delle somme indebitamente sottratte, come nel caso di piccoli risparmiatori che abbiano destinato le stesse all'acquisto della prima casa. Infine, la difformità tra il dispositivo letto in udienza e quello allegato in calce alla motivazione della sentenza, pur non determinando la nullità della stessa, deve essere sanata mediante il procedimento di correzione dell'errore materiale ai sensi dell'art. 130 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. DE SANTIS Anna M. - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pieluigi - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. COSCIONI Giusep - Rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 50984/2015 in data 18/05/2016 della Corte di Appello di TORINO;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi annullamento senza rinvio limitatamente alla subordinazione della sospensione condizionale della pena al pagamento della provvis…

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